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OMEGA, i nuovi Speedmaster e la storia dei suoi primi 60 anni

Oggi voglio raccontarvi, approfittando del sessantesimo anniversario di uno degli orologi più iconici ancora in produzione, la storia dello Speedmaster di OMEGA. Prima però di soffermarmi sui suoi primi 60 anni, vi anticipo 2 nuovi modelli che OMEGA presenta per celebrare questo anniversario. Il primo è lo Speedmaster 38 mm. Al centro della creazione rimangono il look inconfondibile e la tradizione, ma questa volta il suo riconoscibilissimo design si arricchisce di un nuovo tocco estetico. Il modello, soprannominato “Cappuccino”, è solo uno dei pezzi di questa magnifica collezione da uomo e donna. La cassa è realizzata in acciaio e oro Sedna™ 18 carati, mentre il cinturino è in pelle marrone chiara. Uno degli elementi più interessanti dell’orologio è la lunetta con pavé di diamanti che include anche la scala tachimetrica, su un anello in alluminio marrone. Questo doppio design ha consentito a OMEGA di aggiungere l’eleganza dei diamanti conservando il DNA sportivo caratteristico dello Speedmaster. L’orologio è dotato di un quadrante bicolore con esclusivi piccoli contatori ovali marroni che, a uno sguardo più attento, assomigliano molto al logo OMEGA. Il quadrante presenta inoltre un datario ovale a ore 6 e lancette e indici a “bastone” realizzati in oro Sedna™ 18 carati. Sul fondello è stampato l’iconico medaglione con il cavalluccio marino dello Speedmaster. Al suo interno, l’orologio è alimentato dal calibro OMEGA 3330, completo di tecnologia Co-Axial e molla del bilanciere in silicio, questi elementi fanno si che abbia una garanzia di 4 anni.

In linea con la tradizione OMEGA tutti i nuovi Speedmaster sono improntati allo spirito e al design dei modelli che li hanno preceduti. L’elemento grafico sulla traccia dei minuti di questo segnatempo in acciaio ha fatto la sua prima comparsa nello Speedmaster del 1968. Questo dettaglio, che riprende la tradizione legata alle gare automobilistiche dello Speedmaster, ritorna ora, con il nuovissimo Speedmaster Racing Master Chronometer, su un quadrante nero opaco. Quadrante che è valorizzato anche da altre caratteristiche notevoli, come i dettagli arancioni e gli indici a freccia smussati in oro bianco 18 carati rivestiti di Super-LumiNova. Per questo modello i piccoli contatori sono stati leggermente ingranditi per migliorare la leggibilità, mentre la cassa da 44,25 mm è più sottile rispetto alle versioni precedenti grazie al lavoro eseguito in particolare sul vetro zaffiro. La lunetta in ceramica lucida è caratterizzata dalla scala tachimetrica spazzolata in Liquidmetal®. La scritta arancione è abbinata al colore delle lancette di ore e minuti e alla punta di quella dei secondi. L’orologio è completato da un cinturino di pelle nera traforata con un rivestimento interno in caucciù arancione. Questi piccoli fori conferiscono un perfetto look sportivo oltre a consentire l’aerazione della pelle. Lo Speedmaster Racing Master Chronomter uscirà, come sempre più avviene in casa Omega, con la certificazione METAS. L’orologio e il suo movimento calibro 9900 hanno raggiunto il massimo standard di precisione, prestazioni e resistenza ai campi magnetici dell’industria orologiera svizzera, e sono certificati dall’Istituto Federale Svizzero di Metrologia.

Come ho scritto sopra, approfitto del pezzo di oggi per raccontarvi un po’ della storia di questo splendido croografo. Lo Speedmaster è immediatamente riconoscibile e universalmente ammiratoi. Che cosa ha reso l’OMEGA Speedmaster uno tra i più famosi e desiderati cronografi al mondo? Oltre alla sua rilevanza storica, il segnatempo è ancorato a un design senza tempo che dura da 60 anni. La sua evoluzione ha prodotto diverse varianti nel tempo. Ecco alcune delle “classiche” caratteristiche dello Speedmaster che hanno contribuito a creare l’icona.

Dal 1964, le “anse curve” hanno conferito allo Speedmaster un look unico e inconfondibile. La loro aggiunta ha permesso la creazione della cassa asimmetrica, elemento che garantisce robustezza extra e protegge la corona e i pulsanti.

Scala Tachimetrica

Lo Speedmaster è stato il primo orologio al mondo ad avere la scala tachimetrica posta sulla lunetta e non sul quadrante. Elemento pensato per le corse automobilistiche, da dove il segnatempo ha preso il nome di “Speedmaster”.

Puro quadrante

Amato dai fans per la sua semplicità, il classico design a tre contatori dello Speedmaster garantisce un’eccellente leggibilità, grazie al quadrante nero con indici luminosi e sfere in contrasto.

Il vetro che protegge il quadrante è bombato per dare l’impressione di un orologio più piatto. Durante gli anni sono stati utilizzati sia il cristallo zaffiro sia l’esalite.

A parte le lancette Broad Arrow e Alpha, associate ai primi modelli, quelle maggiormente utilizzate sono in stile Baton. Snelle ed elegantemente piatte si combinano perfettamente con il design semplice.

Non mi resta che proporvi, in ordine cronologico, tutti i modelli realizzati da OMEGA in 60 anni di storia dello Speedmaster.

È il segnatempo capostipite di una leggendaria linea di orologi. Chiamato “Broad Arrow” per le sue peculiari lancette, quest’orologio non è stato solo il primo Speedmaster, ma anche il primo cronografo da polso al mondo con scala tachimetrica posizionata sulla lunetta invece che stampata sul quadrante, una caratteristica pensata per i piloti automobilistici. Si tratta forse del più prezioso tra tutti gli Speedmaster e del modello che segnò l’inizio di un viaggio molto speciale.

Seconda versione dello Speedmaster, questo modello si distingue dall’originale “Broad Arrow” per la lunetta in alluminio nera, la lancetta “lollipop” dei secondi creata specificamente per l’aeronautica militare, e le lancette “Alpha” delle ore e dei minuti. Questo modello diventò il primo OMEGA portato nello spazio, indossato da Walter Schirra il 3 ottobre 1962. L’astronauta scelse lo Speedmaster come orologio per uso personale per la missione Sigma 7 del programma Mercury. Quel momento segnò l’inizio della tradizione spaziale dello Speedmaster.

Questo Speedmaster fu il primo orologio a superare i rigidi test della NASA per l’idoneità al volo. Numerosi marchi sottoposero i propri segnatempo ai test, ma solo lo Speedmaster li superò. Divenne una leggenda quando fu indossato per le missioni Gemini e Apollo, affiancando gli astronauti con la massima precisione e affidabilità. Curiosamente, il primo modello dichiarato idoneo sarebbe stato anche uno degli ultimi indossati sulla Luna nel 1972.

In linea con le origini automobilistiche dello Speedmaster, questo raro modello era ordinato soprattutto dall’Automovil Club Peruano di Lima, in Perù. La scala tachimetrica sulla lunetta era ideale per cronometrare i giri in pista e rese lo Speedmaster un modello amato nel settore automobilistico. Con un ordine di soli 50 esemplari, si tratta di un modello molto raro, riconoscibile dalle lettere A.C.P. sul quadrante.

Quando, nel 1969, Neil Armstrong e Buzz Aldrin misero piede sul suolo lunare, questo Speedmaster divenne il primo orologio mai indossato sulla Luna. In effetti, da allora è stato l’orologio ad aver prestato servizio nella maggior parte delle missioni lunari. Per quanto riguarda il design, si trattava del primo Speedmaster con cassa asimmetrica, così progettata per fornire maggiore protezione alla corona e ai pulsanti. Per la prima volta, la parola “Professional” era anche stampata sul quadrante.

Lanciato nel 1968 con il nuovo calibro 861, questo modello segnò una svolta fondamentale nella storia dello Speedmaster. Il nuovo movimento non solo rappresentava un’ulteriore innovazione, ma era anche il primo, dal 1970, a includere le famose scritte “FLIGHT-QUALIFIED BY NASA FOR ALL MANNED SPACE MISSIONS” (dichiarato dalla NASA idoneo al volo per tutte le missioni spaziali con equipaggio) e “THE FIRST WATCH WORN ON THE MOON” (il primo orologio indossato sulla Luna).

Le origini dell’insolito modello Racing Dial sono ancora avvolte nel mistero, ma è opinione comune che gli indici bicolori dei minuti, le lancette e il logo arancioni siano stati creati per rendere il cronografo di facile lettura. Questo modello speciale ha ispirato le edizioni successive nel corso degli anni, inclusa la serie limitata del 2004, lanciata in Giappone.

Comparso nel 1971 nella serie TV giapponese di fantascienza Kaettekita Ultraman (Il ritorno di Ultraman), questo raro modello è riconoscibile soprattutto dalla lancetta arancione dei secondi. L’ideatore della serie Ultraman, Eiji Tsuburaya, era conosciuto per includere orologi interessanti nelle sue produzioni, e questo Speedmaster davvero insolito non fa eccezione. Non si conosce il numero di esemplari autentici ancora esistenti.

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